Oblio, abominio, disputa.
Becero, ceruleo, sagace.
Sono solo alcune delle 'parole da salvare' che l'Osservatorio della Lingua Italiana ha individuato. Per fare fronte alla pigrizia colpevole con la quale ci stiamo confinando (e non sono soltanto i più giovani ad esserne coinvolti...) in un terreno sempre più angusto e sterile. La chiarezza e la persuasività di un discorso NON sono affatto sinonimo di linguaggio semplificato, sciatto, ridotto. La realtà - naturale, fisica, umana ed emotiva - è un mosaico complesso, non una distesa monocromatica. Come pensiamo di poterci muovere in tale complessità se possediamo o utilizziamo una sola parola per descrivere dieci colori diversi?
Come pensiamo di potere comprendere un fenomeno fisico oppure ciò che accade alla nostra vita?
Una sfida, allora. Appunto per NON fare sì che le prime cinquanta parole individuate come 'in pericolo' nella lingua italiana vadano incontro ad effettiva estinzione.
Un concorso (scarica qui il bando in formato pdf). Organizzato da Zanichelli editore.
Dovrai creare un testo (potrà trattarsi di una poesia, una canzone, un racconto, ...) che si svolga in un prossimo futuro e nel quale siano utilizzate dieci delle cinquanta 'parole da salvare' riportate nel sito.
In bocca al lupo a tutti coloro i quali vorranno cimentarsi.
SB
Quante volte ti sei dimenticato delle parole più importanti???
RispondiEliminaio ho partecipato
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