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lunedì 7 giugno 2010

E MI SOVVIEN L'ETERNO...

la scorsa settimana abbiamo letto in classe "L'infinito" di Giacomo Leopardi. Questa poesia mi ha molto colpita perchè Leopardi, anche con il suo pessimismo cosmico, non affonda nell'infinto spazio, negli sconfinati silenzi e nella profondissima quiete (per citare) ma appena sente il fruscio delle foglie ritorna alla realtà. Lui anche nell'infinito non dimentica la realtà, e paragona il fruscio all'infinito. e questo gli ricorda L'ETERNITA'!!! Lui è un uomo straordinario, anche se tanti pensano il contrario basandosi unicamente sul senso letterale delle sue affermazioni (pessimismo cosmico).
Dentro di se, Leopardi rappresenta l'uomo cristiano perchè il confrontarsi con l'infinito, restando attaccato alla realtà è simbolo della sua fedeltà verso le cose della vita.
Penso che Leopardi sia forse il più grande letterato che si fà delle domande serie su di se e su quello che lo circonda.

Verdiana

1 commento:

  1. Come mai nessuno a commentato questa poesia??? E' bellissima!!! Non l'ho mai letta, ma se parla dell'eternità sarà sicuramente interesssante!!!
    III B

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