I concetti di finito e di infinito possono essere avvicinati a quelli della morte e dell' immortalità sui quali si sono espressi molti poeti.
"L' infinito silenzio" ricorda "l' eterno" e il passare del tempo. A questi due concetti il Leopardi unisce quello di immensità: "Così tra questa immensità s' annega il pensier mio".
Possiamo accostare il concetto di infinito a quello di Dio in Manzoni: "Dio, Dio" interruppe l' Innominato: "sempre Dio".
Il finito è "quel tempo della tua vita mortale" che Leopardi ricorda con malinconica nostalgia nella figura di Silvia; finita è la giovinezza: "Ahi come, come passata sei" e con essa "Anche perìa fra poco la speranza mia dolce".
Altri poeti uniscono il concetto di finito e di morte con quello della sera.
Sara, III B, Pontremoli.
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