Don Carlo Gnocchi
Mi è piaciuto molto quando Don Costante ci ha fatto vedere un documentario su Don Carlo Gnocchi, il padre dei mutilatini che ha svolto la sua opera nelle nostre zone.
Egli nacque a San Colombano al Lambro presso Lodi il 25 ottobre 1902. Perse il padre e i fratelli Mario e Andrea più o meno all’età di 5 anni. Crebbe in un ambiente religioso e a causa della sua cagionevole salute venne inviato a Montesiro in Brianza dove incontrò Don Luigi Ghetti, che lo convinse a entrare in seminario. Divenne sacerdote nel 1925 e le sue passioni furono la crescita e l’educazione dei ragazzi. Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, siccome non volle abbandonare i suoi ragazzi, partì prima per il fronte greco-albanese e poi per la campagna di Russia con gli Alpini, in cui miracolosamente si salvò. Rientrato in Italia, creò la Fondazione Pro Juventude, un centro di assistenza per le vittime della guerra. Si dedicò prima agli orfani degli Alpini, ospitandoli nell’Istituto Grandi Invalidi di Arosio e poi ai mutilatini e ai piccoli invalidi di guerra. Morì il 28 febbraio 1956 ma prima donò le sue cornee a due bambini ciechi, Silvio Colagrande e Amabile Battistello, quando in Italia il trapianto d’organi non era regolato.
Sono molto felice di aver potuto scoprire la figura di don Gnocchi. Di lui mi ha colpito molto il grande amore nei confronti dei suoi ragazzi, tanto che li ha voluti seguire addirittura in guerra, rischiando la sua vita pur di non abbandonarli.
Don Gnocchi è vissuto proprio nelle nostre zone, ma di lui non sapevamo molto. Ora invece conosciamo come abbia dedicato agli altri (e soprattutto ai più piccoli) tutta la sua vita, che ha chiuso con un grande gesto di amore donando una parte di sé per permettere agli altri di vedere il mondo.
Davide Colombo
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