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In questo blog si parla di molte cose, principalmente sono argomenti scolastici ma non ti preoccupare..!



C'è uno spazio dedicato anche ad altro dove si discute ciò che avviene nel mondo. Vorremmo, con questo blog, comunicare il senso di ciò che vediamo accadere e coinvolgere chi ci vorrà leggere.




lunedì 11 gennaio 2010

GLI AMICI

Alcune volte, quando mi fermo, da sola a pensare, rifletto (la maggior parte delle volte) al senso profondo e tenebroso dell'amicizia.
Alcune volte l'amicizia ha dei "sotterfugi": nel senso che dietro a qualcuno che noi consideriamo tale, troviamo un grande impostore!
Alcune volte, invece, troviamo la persona più importante, più sincera e affidabile del mondo! Vi auguro di trovare molti diamanti (anche se piccoli) con cui condividere le esperienze più belle!!!

Verdiana
Don Carlo Gnocchi

Mi è piaciuto molto quando Don Costante ci ha fatto vedere un documentario su Don Carlo Gnocchi, il padre dei mutilatini che ha svolto la sua opera nelle nostre zone.
Egli nacque a San Colombano al Lambro presso Lodi il 25 ottobre 1902. Perse il padre e i fratelli Mario e Andrea più o meno all’età di 5 anni. Crebbe in un ambiente religioso e a causa della sua cagionevole salute venne inviato a Montesiro in Brianza dove incontrò Don Luigi Ghetti, che lo convinse a entrare in seminario. Divenne sacerdote nel 1925 e le sue passioni furono la crescita e l’educazione dei ragazzi. Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, siccome non volle abbandonare i suoi ragazzi, partì prima per il fronte greco-albanese e poi per la campagna di Russia con gli Alpini, in cui miracolosamente si salvò. Rientrato in Italia, creò la Fondazione Pro Juventude, un centro di assistenza per le vittime della guerra. Si dedicò prima agli orfani degli Alpini, ospitandoli nell’Istituto Grandi Invalidi di Arosio e poi ai mutilatini e ai piccoli invalidi di guerra. Morì il 28 febbraio 1956 ma prima donò le sue cornee a due bambini ciechi, Silvio Colagrande e Amabile Battistello, quando in Italia il trapianto d’organi non era regolato.
Sono molto felice di aver potuto scoprire la figura di don Gnocchi. Di lui mi ha colpito molto il grande amore nei confronti dei suoi ragazzi, tanto che li ha voluti seguire addirittura in guerra, rischiando la sua vita pur di non abbandonarli.
Don Gnocchi è vissuto proprio nelle nostre zone, ma di lui non sapevamo molto. Ora invece conosciamo come abbia dedicato agli altri (e soprattutto ai più piccoli) tutta la sua vita, che ha chiuso con un grande gesto di amore donando una parte di sé per permettere agli altri di vedere il mondo.

Davide Colombo

domenica 10 gennaio 2010

VEDERE

Andarono e videro: e il loro cuore fu contento, e lodarono Iddio che si era fatto uno di loro perchè la loro solitudine venisse trasformata in compagnia e il loro pianto in gioia. Da lì, da quell'incontro, insignificante per tanti altri, cominciava una nuova vita. E andarono a raccontarlo e tutti ne rimasero meravigliati; noi come loro... dopo tremila anni!!

Betta

sabato 9 gennaio 2010

LA GUERRA NASCE DA DUE PAROLINE: MIO E TUO O...
Quante volte sentiamo al notiziario una novella che ci comunica l'inizio di un conflitto, di una guerra? Quante? Quando giungono alle nostre orecchie ci preoccupa solo il fatto che il nostro Paese non sia coinvolto, il resto non importa. Per me e spero per altri è diverso. Io ho cominciato a capire che tutto ciò che succede al mondo fa anche parte di me da poco tempo, perché è complicato capire cosa centro io con altro. Per me è un'arrabbiatura, un peso sulla mia anima, qualche cosa di raffinato che succede in me. Al giungere delle parole di giornalisti che parlano di guerra, mi viene voglia di prendere quelle persone che hanno creato il conflitto e dire: "che senso ha uccidere, cosa pensate di risolvere facendo così? Ma non vedete come è bello ciò che c'è attorno a noi, a voi fatto per voi?" Penso che non saprebbero dare una risposta, allora sono tanto ignoranti la minoranza di quelle persone che guidano un Paese? A quanto pare, si. Ci sono motivi veri e non "idioti" per i quali devono morire così tante persone? Se sì, sono e siamo proprio curiosi di sapere quali. Mi rendo conto che è molto facile criticare questo tipo di persone, ma noi ci comportiamo mai come loro? Riflettendo, sì (senza uccidere nessuno..). Innumerevoli sono le volte che io ho provocato una lite o che facevo parte di una lite nata da una semplice parola: MIO! L'unica differenza è che io sono ancora piccola e le liti con amiche o genitori sono ovvie, ma cerchiamo di cambiare quell'OVVIE, perché chi è maturo da grande non litigherà "ovviamente" ma chi non si è ancora posto le domande chi sono io? perché sono qui? chi mi ha creato?, come farà a essere uomo? Vogliamo cambiare questa generazione che passa come quella degli ignoranti, "andate e predicate a tutte le genti". Cerchiamo di cambiare la frase del titolo in positivo: la pace nasce da due paroline: amore e libertà. Cambiamo la società, insieme ce la possiamo fare. Tu come cambieresti la frase? Che ne pensi del mondo: viviamo in un mondo fatto di nero o viviamo in un mondo bello dove la bellezza è un po' messa da parte? I tempi sono cambiati in meglio, la maggior parte della specie umana, per non fare fatica, è cambiata in peggio. Perché?
Federica Proserpio


venerdì 8 gennaio 2010

SCELTE

È capitato a tutti, almeno una volta nella propria vita, di dover decidere, di dover sottoporre a se stessi delle domande dove implicava una scelta…
la cosa che maggiormente provoca le scelte dell’essere umano è la voglia di scoprire, di approfondire, di CONOSCERE
Se l’uomo non avesse questo bisogno il progresso, le scoperte, la voglia d’indagare perpetua non esisterebbe. Quindi le scelte sono la spinta che porta l’uomo al suo bisogno.
Allora…
Voi che ne pensate? Le vostre scelte hanno provocato un cambiamento?
Alcune volte io ha fatto delle scelte sbagliate, che poi hanno comportato una conseguenza… ma INSIEME ai miei amici, ho capito dove ho sbagliato. La mia bisnonna mi diceva sempre di tenere vicino sempre gli amici perché chi trova un amico, trova un tesoro (facendo così la scelta giusta!!!)

Verdiana

giovedì 7 gennaio 2010

MATERIA OSCURA


Dedicato...

A coloro che ancora si ostinano a pensare che scienza e fantasia siano due dimensioni parallele destinate a non incontrarsi mai...
A coloro che ostinatamente credono che la fantasia sia semplicemente un ingenuo accessorio dell'età infantile che - fortunatamente! - il più delle volte viene smarrito con l'andare degli anni...
A coloro che ingenuamente affermano che il terreno della Scienza NON può e NON deve travalicare in quello dell'immaginazione...
A me... e a coloro che portano scritta da qualche parte, nel loro animo, la disarmata affermazione di John Barrow, che di mestiere fa l'astrofisico (scusate se è poco!): "Nessuna descrizione non poetica della realtà potrà mai essere completa".

E quindi - sempre in tema di mescolanze e di miscellanee contaminazioni - vorrei ricordare una frase, tratta da un piccolo libro, scritto da un autore che non trascorse certamente la sua vita esiliandosi davanti ad uno scrittoio, uno dei testi probabilmente più 'densi' della storia della letteratura, la cui (apparente ed ingannevole) ingenuità ha distolto da sé lo sguardo di tanti adulti.

"L'essenziale è invisibile agli occhi".
Lo scriveva A. de Saint-Exupéry, ne Il Piccolo Principe.


E cosa avrebbe a che fare, questa divagazione letteraria, con la Scienza..?

Semplicemente questo.
Il 30% (circa) del contenuto del nostro cosmo, dell'Universo, insomma di tutto ciò che costituisce la nostra realtà fisica, è definito da una qualità di materia nettamente differente da quella che costituisce 'i nostri' atomi: è una materia nettamente diversa da ciò che fa le cellule, gli organismi, i gas, le piante, i minerali, le nebulose cosmiche, le stelle...
E' diversa da tutto ciò che conosciamo, più o meno vagamente.

Ma esiste.
Indubbiamente.

Il suo effetto gravitazionale sul 'resto' della materia è provato, sperimentabile, documentato.
Il 'nostro' Universo, allora, non è soltanto quello visibile, quello che già ci parrebbe miracoloso poter afferrare intuitivamente, per non dire comprendere. La nostra realtà è fatta anche di una cospicua porzione di 'invisibile', che gli astrofisici hanno denominato materia oscura.
Una metafora piuttosto - passatemi il gioco di parole... - chiara: La materia oscura c'è, ma non si vede..! Ed essa ci chiama, attrae il nostro desiderio di conoscenza, si ammanta di mistero e di un senso che, pur nascosto, non può essere inesistente.

"L'essenziale è invisibile agli occhi", o no...?


SB

DOMANDE


Anche per me la vita è un dono perché è stata creata. Secondo me le persone che pensano che la vita non sia una cosa grande sono quelle che non si pongono le domande che alcuni di noi si chiedono ogni giorno che passa, ovvero, CHI SONO IO??PERCHE' SONO STATA/O SCELTA/O PER INTRAPRENDERE LA VITA SULLA TERRA ??

lunedì 4 gennaio 2010

FELICITA'

FELICiTà
(...) Quando cesserai di voler riempire la tua coppa di Felicità ed inizierai a riempire quella degli altri, scoprirai, con meraviglia, che la tua coppa sarà sempre piena. (P. Yogananda)

IL SEGRETO DELLA FELICITA'

Un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava. Invece di trovare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c'era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto. Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. Nel frattempo, voglio chiederti un favore, concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d'olio. Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio. Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio. Allora, gli domandò questi, 'Hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?' Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio che il Saggio gli aveva affidato. Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo, disse il Saggio. Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa. Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto. Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato? domandò il Saggio. Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate. Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti, concluse il più Saggio dei saggi. Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino."

tanti tanti auguri....e che sia un anno pieno di felicità
LC