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mercoledì 5 maggio 2010

Il finito e l'infinito_V: il concetto della sera negli scrittori.

Il concetto della sera in Pascoli.

Una lirica che svela il concetto della sera come tramonto della vita è "La mia sera" di Giovanni Pascoli. Qui, il poeta vuole descrivere la "sua" sera, non una sera qualsiasi, la "sua".
Dopo aver vissuto una vita molto tormentata, con il lutto del padre avvenuto nella più tenera età del poeta e il profondo dolore provato, dopo aver trascorso la sua esistenza come un giorno molto agitato e triste, "Nel giorno, che lampi! Che scoppi!", quella che sembrava "infinita tempesta", è ora "finita in un rivo canoro". La sera è il tramonto della vita, il suo crepuscolo.
"Che pace, la sera!"
La mia sera" è una poesia molto ricca di emozioni, che il poeta paragona alle esperienze della sua vita. Ha capito che la sua morte è ormai vicina e sente un sapore quasi agro-dolce, perché nel momento stesso in cui si ferma a riflettere, riaffiorano alla sua mente tutti i ricordi della vita, come quello della madre: "canti di culla... sentivo mia madre... poi nulla". In questi istanti, egli non sente più niente, sono gli ultimi di una vita lunga e sofferta, che ora trascorre più serena.
[...]
"La nube nel giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell' ultima sera."
[...]
Il testo della poesia è tratto da:

Sara e Maddalena, III B, Pontremoli.

1 commento:

  1. poesia bellissima ma ti fa ripensare quale dura sorte aspetterà a te e come la viverai?? domanda opportuna e allo stesso tempo strana... quasi come se nn avesse 1 risposta... ci penserò è quello che dicono tutti

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